venerdì 22 aprile 2011

BESTIARIO ELETTORALE N.1

Inauguriamo oggi qui nel nostro spazio web un punto di osservazione, che aspira ad essere quasi quotidiano, su tutto quello che accade attorno alle oramai imminenti elezioni municipali. Come in tutti i bestiari che si rispettino cercheremo di dire cose serie senza evitare però di sfruttare la portata comunicativa della caricatura, della sagacia e dell’ironia. Credo che ne sentirete delle belle!

Cosa possiamo segnalare oggi? La cosa che mi ha più divertito è stata la dichiarazione (su commissione) dell’illustre Prof. Stefano Zamagni, invitato a parlare del tema della rendita nella nostra città (di cui tra l’altro è originario) per conto della lista “Rimini più” (un nome più bello e originale forse lo si poteva anche trovare, o no?!). L’illustre professore appassionato di economia civile ha infatti in questa occasione dichiarato: “la novità di questa campagna elettorale, indipendentemente dagli esiti, è la lista civica Rimini Più...” Come dire (mi pare): “pur potendo giurare che non prenderà un voto o quasi la lista Rimini Più mi pare innovativa”. Ma innovativa di cosa? Questo è un mistero. La lista è infatti espressione diretta del tradizionale establishment cattolico riminese, e i suoi ispiratori (tra cui l’Onorevole Vichi) di lustri politici ne hanno attraversati oramai parecchi... D’altronde il programma della lista, sicuramente ben scritto e formulato, è un insieme di buoni propositi, triti e ritriti, che non aggiungono alcunché di nuovo alla politica locale. O almeno così mi pare. Insomma un estremismo di centro che galleggia dentro una bolla di riformismo “caritatevole e moderato” che non mi pare davvero poter incidere molto nel seppur triste e molle panorama politico locale.

L’argomento che tiene però banco in questi giorni sui giornali è l’atteggiamento anti cementizio da parte più o meno di tutti i candidati. Atteggiamento che in particolar modo ha avuto come oggetto di sfida il (pessimo, a dir poco) progetto Gecos di riqualificazione del lungomare di Rimini. Il candidato sindaco del Pd Andrea Gnassi si è oramai infatti accodato al candidato Pdl (credo che a questo punto sia definitivamente Renzi) nel ritenere non adeguato alla loro città ideale tale progetto. Gnassi in proposito addirittura si spinge a dire, udite! udite! “Che il presupposto di una riqualificazione non può essere la cementificazione”. Anche Barone (la cui proposta politica, vi dico la verità, tra le tante mi sembra davvero la meno “interessante”, meglio quella di Cingolani, è fuor di dubbio!) che ha presentato giovedì la sua lista di ispirazione finiana, ha invitato ad un più cauto consumo del territorio riminese. Peccato che questo è stato il presupposto più o meno esplicito con cui il partito di Gnassi (e i partiti dell’opposizione che non hanno certo mai ostacolato tale ipertrofica tendenza all’ingrasso, anzi!) ha governato la città e gestito il suo sviluppo negli ultimi dieci anni (è questa innegabile verità, questa consapevolezza e aggiungo questa colpa, che spinge infatti tutti a manifestare ora una decisa presa di distanza). Sfido chiunque a negare l’evidenza e i danni che tale indirizzo ha prodotto sulla città. E allora? Tutti in campagna elettorale a parlar male del nobile cemento... solo che, cari candidati, contro la speculazione del cemento bisogna metterci la faccia! (leggi opporre fatti concreti) non bastano alcuni distinguo o alcuni principi urlati in campagna elettorale. E ad oggi l’unico che ha avuto questo coraggio si chiama Fabio Pazzaglia.

Poi ieri è uscito l’ennesimo sondaggio della voce. Beh! Se i dati fossero confermati, e il congiuntivo è davvero obbligatorio, il nostro caro Fabio sarebbe attorno all’11 per cento dei consensi. Un risultato che sarebbe straordinario e che potrebbe, credo, essere anche migliorato se la nostra lista riuscisse a farsi conoscere meglio. Il problema anche qui è come...? Avete visto le previsioni di spesa del candidato del PD? 126.000 euro, e quelli di Fabio Pazzaglia? 6.000 euro. Sapete cosa significa? Proviamo per spiegarci bene ad usare la metafora di una gara automobilistica. Gnassi si presenta al via alla guida di una Porsche Rosa, Fabio alla guida di una cinquecento usata, dipinta di verde ma con le portiere rosse. Chi vince? Forse Gnassi, ma in politica più ancora che nelle corse automobilistiche conta anche il pilota. Soprattutto quando il circuito è stretto e articolato. E poi se piove.. Vi ricordate Sebastian Vettel a Monza alla guida di una “povera” Toro Rosso....?

Pare che la provincia di Rimini sia una delle tre province italiane più dedite al gioco d’azzardo. Poveri noi! Non è però che almeno questa volta magari l’azzardo riusciamo a spostarlo dalla tavolo della bisca al tavolo della politica? Fare comune vale davvero una grossa puntata.... è una scommessa azzardata? Forse. Ma si può vincere un grosso e appassionante premio. Troviamo il coraggio di cambiare per davvero.

Federico Chicchi

Candidato lista fare comune

1 commento:

  1. i peggio sono qulli si polselli, secondo me si potevano chiamare invece che rimini più pol di polselli, con l'allitterazione-hanno anche chiamato quell'ubuquo di zamagni a dar loro la benedizione coram populo, speriamo davvero prendano zero voti questi cialtroni poi sul fronte "oncologi" questa città mi sembra abbia già dato tanto...

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