domenica 3 luglio 2011

sulla notte rosa (e non rosea)

Direi che con la notte rosa fa risuonare nell’aria la solita litania, pastiche, romagnola. Noi siamo dei fenomeni! Oltretutto si usa Fellini (il Rex e altro) anche per dimostrare tale affermazione e non ci accorge che lo stesso Fellini era solito prendere in giro in modo tanto sarcastico e benevolente quanto impietoso tale modo di essere.

Il neo sindaco di Rimini pretende di aver inventato questo evento. Non mi vanterei tanto. Il primo motivo è perché l’idea non è riminese ma parigina. Nel 2002 è infatti la capitale transalpina ad avere l’idea di dare vita ad una grande kermesse notturna per fecondare il patrimonio creativo e artistico metropolitano della città. Roma la seguirà dopo un anno. L’unica vera novità di Rimini è il colore. Il Rosa. Ecco l’unica vera invenzione riminese.

La notte rosa ha un costo molto alto. Lo abbiamo letto. La provincia spende quasi mezzo milione di Euro per finanziare l’evento. Intanto nel forese ci sono molte scuole per l’infanzia che non riapriranno perché le strutture sono inadeguate. Se la notte rosa fosse almeno parzialmente finanziata da chi ne trae un vantaggio (in primis albergatori e ristoratori) potremmo far fronte agli oneri di ristrutturazione di questi edifici (ma questo è solo un esempio tra i tanti possibili).

La stessa cosa vale per il capodanno (quello invernale). Questi due eventi non lasciano nulla alla città. In termini culturali non sono fecondi. Anzi, mortiferi. Sono costruiti attorno all’idea che la cultura sia una merce da divorare nel godimento immediato. Non generano partecipazione civica, non generano legame sociale. Non generano desiderio. Solo immagine da vendere. Immagine di una città ipertrofica da consumare. Mordi e fuggi.

E’ questa la città che vogliamo?

Devo essere sincero però, il ponte di Tiberio e il grattacielo illuminati di rosa mi sono piaciuti molto. Non tutto è da buttare di questa kermesse. Bisogna semplicemente ripensarla alla fondamenta. Mettendo al suo centro cultura (musica, teatro di qualità, gastronomia, ecc..), equità e perequazione, denuncia dello sfruttamento del lavoro e della vita che in riviera dietro alla nostra benda sugli occhi esiste e massicciamente. Altrimenti non ci sarà alcuno orizzonte in questa città e si continuerà a scaricare merda in mare.

Federico Chicchi

1 commento:

  1. la notte rosa non si deve farla più è solo una rimessa-il turista si domanda che festa è inadeguata ai tempi moderni , i soldi dei cittadini vanno spesi per abellire il paese e strutture , vedi fogne viviamo come nel zimbau in africa, per l'avvenire dei nostri figli in strutture adeguate . ecc..
    f.to -un albergatore

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